Weekly Note
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Borse: focus resta su tensioni geopolitiche e inflazione

17 feb 2022 | 3 Minuti di lettura
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Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale sono state caratterizzate da un andamento particolarmente nervoso nel corso delle ultime sedute di contrattazioni. Il focus degli investitori è catalizzato dalle tensioni geopolitiche: la crescita delle possibilità di un’invasione russa in Ucraina ha innescato decise vendite sui mercati, che sono poi rientrate parzialmente con le notizie di un ritorno in patria di alcune truppe di Mosca dopo la fine delle esercitazioni.

Scarica il PDF della Weekly Note - Settimana 17/02- 23/02

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Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale sono state caratterizzate da un andamento particolarmente nervoso nel corso delle ultime sedute di contrattazioni. Il focus degli investitori è catalizzato dalle tensioni geopolitiche: la crescita delle possibilità di un’invasione russa in Ucraina ha innescato decise vendite sui mercati, che sono poi rientrate parzialmente con le notizie di un ritorno in patria di alcune truppe di Mosca dopo la fine delle esercitazioni. Questa notizia ha provocato anche un ribasso dei prezzi del petrolio, con il WTI che si è allontanato dai top dal 2014, poco sotto i 100 dollari al barile. L’altro elemento che rimane sotto i riflettori è l’inflazione USA, che a gennaio ha aggiornato i massimi da 40 anni attestandosi al 7,5% su base annuale. Su questo punto Esther George, Presidente della Fed di Kansas City, ha detto che la Federal Reserve dovrebbe iniziare a considerare l’opzione di vendere le obbligazioni detenute nel suo portafoglio da 9.000 miliardi di dollari al fine di frenare la dinamica rialzista dell’indice dei prezzi al consumo. Commenti poco accomodanti sono giunti anche da James Bullard, Governatore della Fed di St. Louis, il quale ha affermato di essere favorevole ad un rialzo dei tassi di mezzo punto percentuale a marzo e di 1 punto percentuale entro luglio. Secondo Bullard, la Banca centrale deve agire contro un’inflazione molto più alta del previsto al fine di difendere la sua credibilità. Sul fronte pandemico le notizie sono invece positive. I casi di variante Omicron stanno scendendo rapidamente a livello globale. A risentirne sono le azioni dei produttori di vaccini, con la FDA che ha rallentato i piani per l’approvazione del siero Pfizer-BioNTech per i bambini al di sotto dei 5 anni. Oltre a questo, alcuni analisti mettono in luce come non sia chiaro se il vaccino contro Omicron sviluppato dall’azienda di Albert Bourla sarà necessario se la discesa dei contagi continuerà.

AGENDA MACRO

Data Appuntamenti in calendario
Giovedì
17/02
Gli investitori si concentreranno sui dati statunitensi relativi all’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia (febbraio) e alle richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana.  
Venerdì 18/02 Focus sulle vendite al dettaglio inglesi di gennaio e sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona di febbraio (anticipato). Lato USA, le attenzioni saranno catalizzate dal Leading Index della Conference Board e dalle vendite di case esistenti (gennaio).
Lunedì 21/02
Saranno resi noti gli IHS Markit PMI manifatturieri, dei servizi e compositi di febbraio (anticipati) di Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito.
Martedì 22/02 Verranno pubblicati gli indici IFO tedeschi di febbraio e i dati sull’inflazione di gennaio (finale) per l’Italia. Per gli Stati Uniti, riflettori sull’indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller (dicembre), sugli IHS Markit PMI (febbraio, anticipato) manifatturieri, dei servizi e compositi e sulla fiducia dei consumatori elaborata dalla Conference Board.
Mercoledì 23/02 Le attenzioni saranno rivolte all’inflazione dell’Eurozona di gennaio.

 

 

Focus: settore aurifero

L’oro torna in primo piano come bene rifugio

Le quotazioni dell’oro hanno di recente aggiornato i massimi dal 19 novembre 2021. A spingere verso l’alto il metallo giallo sono stati prevalentemente due fattori: il primo è relativo alle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina, che sul finale della scorsa settimana si sono acuite in maniera importante. Il secondo elemento da considerare è quello riferito al continuo aumento dell’inflazione. Ricordiamo infatti come tradizionalmente il prezioso sia considerato uno strumento di copertura di lungo termine contro l’aumento della dinamica inflattiva. In questo contesto, si potrebbe guardare al Certificato Express Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VX2EHE0 e sottostanti Barrick Gold, Kinross Gold e Newmont. Con questo Certificate si può ottenere una cedola trimestrale di 2,37 euro condizionata al fatto che, alle varie date di valutazione intermedie, il prezzo dei titoli sia uguale o superiore alla Soglia Bonus. Il Certificate beneficia dell’Opzione Memoria, che consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati, e dell’Opzione Autocallable, che prevede la scadenza anticipata se alle date trimestrali di rilevazione i sottostanti quotano come o più del Livello Autocall. A scadenza (18 ottobre 2024), se tutti i sottostanti quoteranno ad un prezzo superiore a quello della Barriera, l’investitore otterrà il valore nominale del prodotto, oltre al premio del periodo e a quelli eventualmente conservati in memoria. Se il prezzo di uno dei tre sottostanti si dovesse trovare al pari o al di sotto della Barriera, il Certificato replicherà la performance del Worst-of.
 
Fonte paragrafo: Vontobel.

Dai Fatti agli Effetti

Cacao: la siccità spinge i prezzi

Il Fatto

I primi giorni di febbraio sono stati decisamente positivi per le  quotazioni del cacao, che hanno raggiunto i massimi da febbraio 2020. Il motivo di questo rialzo è da ricercarsi nella stagione secca che colpisce la Costa D’Avorio (il più grande esportatore al mondo) tra novembre e marzo, che secondo gli analisti è stata particolarmente asciutta nelle ultime settimane. Per gli esperti, questo provocherà una diminuzione del raccolto delle fave di cacao e un aumento del prezzo. Una mancanza continua di piogge infatti rovina le colture, rendendo necessarie più fave per produrre la stessa quantità di prodotto. La raccolta verrà effettuata ad aprile e gli investitori notano come questa può ancora essere salvata da una pioggia leggera e consistente. Al contrario, sarebbe negativo assistere ad un improvviso aumento delle  precipitazioni seguito da un ritorno della siccità.
 

L'Effetto

Da un punto di vista grafico, le quotazioni del future del cacao si trovano alla parte superiore della fase laterale in atto da luglio 2018. Se quindi i corsi riuscissero a superare la zona compresa tra i 2.800 e i 2.900 dollari, si potrebbe assistere ad un’accelerazione dei prezzi verso i massimi del 2016, in area 3.600 dollari. Al contrario, un’indicazione favorevole al fronte ribassista arriverebbe con una flessione al di sotto della soglia psicologica dei 2.000 dollari prima e dei 1.800 dollari poi. Se questi due scenari non dovessero avere luogo, l’ampia congestione dovrebbe proseguire.

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Future cacao - 1 anno - Fonte: TradingView
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Future cacao - 5 anni - Fonte: TradingView

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Rischi

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