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BRENT: petrolio alla ricerca dell’equilibrio perduto

18 dic 2018 | 2 Minuti di lettura
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Il Brent anche questa volta non si smentisce. I Futures sul petrolio infatti quando intraprendono una direzione, prosegue sempre con passo deciso. In poco più di due mesi l’oro nero infatti ha perso quasi il 30%, tornando in area 61 dollari.

Il Brent anche questa volta non si smentisce. I Futures sul petrolio infatti quando intraprendono una direzione, prosegue sempre con passo deciso. In poco più di due mesi l’oro nero infatti ha perso quasi il 30%*, tornando in area 61 dollari*.

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Tenta di consolidare in area 60 dollari

Crollo delle quotazioni frutto anche della situazione di surplus della produzione. Quest’anno infatti la produzione OPEC è passata dai 32,39 milioni di barili al giorno* del primo trimestre 2018 ai circa 32,97 mln b/d* degli ultimi due mesi. Fortissimo l’incremento dell’output degli USA che hanno portato la produzione alla cifre record di 11,6 mln b/d* al 7 dicembre 2018 (+19% a/a*). Molto ha contribuito anche l’Iran che, nonostante le sanzioni USA del 4 novembre, è riuscita a mantenere la produzione su livelli importanti (poco meno di 3 mln b/d* a novembre). Cosa si attendono gli esperti per la fine del 2018 e 2019? Il quarto trimestre di quest’anno dovrebbe essere ancora in surplus, mentre l’accordo OPEC del 7 dicembre 2018 prevede da gennaio 2019 il taglio della produzione per 1,2 mln b/d*, di cui 0,8 mln b/d* a carico dei membri del cartello e 0,4 mln b/d* dei Paesi amici. Tale decisione, insieme alle difficoltà della Libia e del Venezuela, dovrebbe garantire un ribilanciamento del rapporto domanda offerta già nel primo quarter del 2019. I consumi globali infatti sono attesi in crescita nel 2019, anche se a ritmi inferiori rispetto alle stime di inizio anno, a 100,8 mln b/d* (+1,29 mln b/d a/a*). Quanto detto sembra trovare conferma anche nelle stime del mercato. Gli analisti infatti si attendono il prezzo medio del Brent nel 2019 a 73 dollari*. Il futuro della materia prima però dipenderà dall’evoluzione della domanda globale 2019 e dalla volontà dei Paesi OPEC di rispettare l’accordo.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

ANALISI TECNICA

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Da un punto di vista tecnico il Brent rimane inserito in un forte down trend che ha portato le quotazioni a perdere il 9%* YTD. Un movimento estremamente direzionale, tanto che RSI ha segnato un fortissimo ipervenduto a novembre 2019, come di fatto non si vedeva da inizio 2016. Il futuro andamento dei corsi sarà dunque funzione del raggiungimento o meno dell’equilibrio del mercato del petrolio. Visto però il forte ipervenduto è statisticamente più probabile una fase di assestamento dei prezzi prima di un eventuale ritorno verso l’alto e non si possono escludere ulteriori affondi al ribasso. I livelli da monitorare dunque sono il supporto statico a 58,37 dollari*, il cui break aprirebbe verso 55 e 52,9 dollari* e la resistenza statica a 64,64 dollari*. Sopra tale livello il Brent potrebbe rimettere nel mirino 67,1 e 70 dollari*.

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ULTIMO PREZZO MEDIA MOBILE 5 GIORNI  MEDIA MOBILE 50 GIORNI  RSI 14 GIORNI  VAR. % 5 ANNI
59,69 60,35 69,31 37,09 -44,99
 

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