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DAX: Debole da inizio anno su dazi USA e crisi bancari

3 lug 2018 | 2 Minuti di lettura
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Il DAX da inizio anno ha perso circa il 5%. Hanno fatto meglio infatti sia l’EURO STOXX 50 (-2,6%), sia il FTSE MIB (-0,6%) che l’S&P 500 (+1,6%). A pesare sull’indice tedesco le performance di alcuni titoli che pesano quasi il 20% della market cap del DAX.

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Tenta il rimbalzo, ma quadro tecnico incerto

A pesare sull’indice tedesco le performance di alcuni titoli che pesano quasi il 20%* della market cap del DAX. A partire dalle due più grandi banche tedesche, Deutsche Bank e Commerz Bank, in forti difficoltà. Ultima notizia di venerdì 29 giugno 2018 è che la sussidiaria USA di Deutsche Bank non ha superato gli stress test della Fed. Recentemente ricordiamo anche le indiscrezioni circa una possibile fusione tra i due colossi bancari. Male anche Deutsche Post (34,6 miliardi di market cap*) che da inizio del 2018 ha lasciato sul terreno quasi il 30%*. Ha sofferto molto anche il comparto automobilistico tedesco tra scandali e guerra commerciale. I primi effetti della politica protezionistica avviata da Trump hanno colpito anche le grandi case automobilistiche tedesche, con Daimler che per prima ha chiamato profit warning. E il peggio potrebbe ancora venire se Trump dovesse decidere di procedere con l’introduzione di dazi del 20% sulle importazioni di auto europee. Volkswagen ha anche pagato lo scandalo dell’arresto dell’AD di Audi Rupert Stadler, in relazione caso diesel gate. Il comparto automobilistico tedesco infatti, guidato da Volkswagen, con 71 miliardi di market cap* ha perso oltre il 15% Ytd, mentre la numero due Daimler, 59 miliardi di market cap*, ha perso oltre il 21%. Male anche heidelbergCement che da inizio anno ha perso il 20%*. Doveroso ricordare inoltre che a influire in modo consistente sui corsi del DAX nelle ultime sedute è stata anche la crisi di Governo tedesco, con l'alleanza CDU-CSU in bilico sulla questione migranti.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

ANALISI TECNICA

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Fase tecnica molto delicata per il DAX. L’indice tedesco infatti tenta il rimbalzo, dopo aver per ben due volte testato la trend line rialzista di lungo periodo, ovvero quella descritta dai minimi del febbraio 2016 e marzo 2018. Trend line che attualmente passa per il supporto statico dei 12.153 punti*. Per confermare la ripartenza del DAX però sarà necessario il superamento della resistenza statica collocata a 12.500 punti*. Inoltre un segnale importante in termini di momentum si avrebbe se l’RSI dovesse superare al rialzo la ex trend line rialzista tracciata sull’oscillatore a partire da febbraio 2018. Trend che, tra l’altro, passa proprio per il livello intermedio del 50. In tal caso si avrebbe una conferma di forza dell’indice che potrebbe riportare i corsi verso 12.745 e 13.000 punti*. Al ribasso invece, la rottura dei 12.513 punti* e della trend line rialzista darebbe un segnale negativo. Sotto 12.000 punti* si complicherebbe il quadro tecnico con supporti a 11.787 e 11.500 punti*.

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