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Eni sovraperforma in un contesto favorevole

3 apr 2018 | 2 Minuti di lettura
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Se c’è un titolo big cap che in questa fase di mercato complessa ha tenuto molto bene in Borsa, questo è ENI. Non solo i prezzi dell’azione della società dell’oil&gas, da inizio marzo, hanno segnato un +3,2%, ma hanno anche sovraperformato il FTSE MIB del 2%.

Il mercato premia il Piano Industriale al 2021

Quali le motivazioni alla base di questa performance? Diverse, alcune come vedremo sono company specific, altre sono legate ai buoni fondamentali del mercato petrolifero in questa fase di mercato che vede il Brent ben sopra i 65 dollari. Ma procediamo con ordine. In primis, i conti del 2017 pubblicati a metà febbraio hanno mostrato i frutti del lavoro svolto dal management. Eni infatti ha chiuso il quarto trimestre 2017 in progresso a/a e ben al di sopra delle attese sia in termini di Ebit adjusted che utile adjusted. Merito soprattutto delle divisioni E&P e G&P. Fondamentale è stato il Piano Industriale 2018-2021, i cui punti più interessanti sono i seguenti. Innanzitutto Descalzi ha aumentato il dividendo del 3,75%*, a 0,83 euro* dai 0,80 euro del 2017*. È il primo aumento dal 2015. La produzione crescerà del 3,5%* medio annuo nel periodo di piano, del 4%* nel 2018 (superiore alla precedente guidance). Inoltre nell’Upstream l’ampio portafoglio di nuovi progetti porterà ad un breakeven inferiore a 30 $/barile, generando un free cash flow cumulato di 22 miliardi*. E proprio in virtù di quanto detto che gli analisti hanno alzato le stime di consensus. Di 34 che seguono il titolo*, 18 sono buy e 9 sono hold. Solo 7 hanno raccomandazione sell. Il target price medio è a 16 euro*, con un rendimento potenziale circa del 15%*. Sui multipli Eni tratta Ev/Ebitda 2018 a 3,8 volte*, a sconto del 26%*. Il P/E 2018 è a 15,8 volte* lievemente a premio e il dividend yield di quest’anno al 5,8%*, è in linea con quello dei peer.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

ANALISI TECNICA

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Il titolo ENI, dopo aver raggiunto i massimi 2018 in area 15 euro* ai primi di gennaio, ha avviato una veloce correzione legata principalmente a quella del petrolio. Tale movimento ha riportato velocemente i corsi in area 13,3 euro*, rendendo di fatto più appetibile i prezzi dell’azione. La forza del movimento discendente ha avuto bisogno di ben due test di tale livello prima di invertire direzione e ripartire al rialzo. Movimento ascendente come abbiamo detto giustificato da alcune conferme che il management ha dato su risultati e sul piano industriale, oltreché dalla ripresa delle quotazioni del petrolio ritornate a quota 70 dollari (Brent)*. Importante infatti è stato il 16 marzo la rottura con volumi forti della resistenza statica importante dei 14 euro*. I corsi poi si sono arrestati poco sopra tale livello in concomitanza del sell off che ha colpito i mercati. Il quadro tecnico di ENI sembra dunque positivo e il titolo sembra aver intenzione di ripartire con direzione 15 euro*, dove si trova il primo livello importante di resistenza. Al contrario una rottura in chiusura e con volatilità dei 14 euro* dovrebbe insospettire e a tal punto possibile un ritorno verso 13,3 euro*.

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