FTSE MIB: Dopo un 2019 da record ecco i titoli per il 2020

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Scalda i motori sotto i 24.000 punti

Il FTSE MIB ha chiuso un 2019 da record con una performance quasi del 30%*, risultato che l’indice non vedeva dal lontano 1998. Il listino italiano è stato il miglior indice europeo lo scorso anno e tra i migliori al mondo. Ha fatto meglio il Nasdaq 100, il quale ha segnato una performance di quasi il 40%*. Diverse le ragioni della crescita: dalla sottoperformance del 2018, quando il FTSE MIB aveva reso peggio di quasi tutti gli altri indici internazionali, al supporto delle banche centrali che hanno confermato durante tutto l’anno il loro sostegno ai mercati.

Importante poi, nella seconda parte del 2019, anche la distensione dei rapporti commerciali tra USA e Cina, che invece avevano affossato l’anno precedente un mercato come il nostro molto dipendente dall’export, e il ritrovato clima di serenità con la formazione del nuovo Governo. Se questo è quello che è stato, la domanda ora sorge spontanea. Con il forte apprezzamento dei titoli del FTSE MIB, come fare ad individuare le opportunità per questo inizio del 2020? Partiamo dal FTSE MIB che sul P/E Forward evidenzia ancora uno sconto del 10% rispetto alla media degli ultimi 5 anni a 11,6 volte*. Elemento che fa pensare a possibili ulteriori apprezzamenti nei prossimi mesi.

Passando ai titoli che compongono il paniere evidenziamo quelli che presentano P/E Forward a sconto sulla media a 5 anni, ma EPS in crescita sullo stesso periodo. Dinamica utile ad identificare quei titoli che presentano un prezzo interessante rispetto alla crescita stimata degli utili degli analisti. Allo stato attuale ce ne sono ancora diversi a presentare questa situazione tra cui: Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Eni, Tenaris, Leonardo, Atlantia e Prysmian.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

ANALISI TECNICA

Il FTSE MIB ha provato in chiusura del 2019 il primo test importante del livello a 24.000 punti*. Livello di resistenza di medio termine e di importanza non indifferente. Comprensibile dunque l’attuale fase di ritracciamento successiva al primo test. Il quadro grafico rimane comunque orientato al rialzo e tale barriera sembra destinata ad essere infranta aprendo al target storico dei 24.500 punti*, quest’ultimo livello che l'indice italiano non vede dal lontano 2009. Possibili invece fasi di debolezza fino a 23.000 e 22.330 punti*, in caso di break della trend line rialzista costruita sui minimi di agosto e ottobre del 2019. Un segnale negativo invece si avrebbe solo sulla rottura in chiusura dei 22.330 punti*.