Idea di Investimento
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Luci e ombre del settore bancario italiano

FOL
12 mag 2020 | 2 Minuti di lettura
Bank715

I titoli bancari in questa fase sono da maneggiare con estrema cautela poiché ancora bassa è la visibilità sull’economia italiana e sugli impatti del Covid-19 per la restante parte dell’anno.

Fallito il primo tentativo di break di 1,5 euro

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I titoli bancari in questa fase sono da maneggiare con estrema cautela poiché ancora bassa è la visibilità sull’economia italiana e sugli impatti del Covid-19 per la restante parte dell’anno. Ora è entrata in gioco la cosiddetta Fase 2 in uno stadio iniziale, che potrebbe purtroppo subire arresti o rallentamenti. Il comparto bancario italiano infatti per la sua ciclicità intrinseca ha sofferto tantissimo questa crisi e da inizio anno ha perso quasi il 50%* sottoperformando il FTSE MIB quasi del 30%* e lo STOXX Europe 600 Banks lievemente. Le ragioni sono abbastanza chiare, in uno scenario di blocco delle imprese, aumento della disoccupazione e crollo dei consumi, gli impegni della clientela corporate e di quella retail si fanno più rischiosi e cominciano a salire gli NPL (crediti deteriorati). Inoltre, le politiche ultra espansive delle Banche Centrali hanno l’effetto di abbassare la marginalità del comparto bancario. Il problema rimane quello della visibilità. Difficile ancora fare proiezioni con alto grado di certezza sulla ripresa del Paese. Nel complesso però possiamo dire che le banche italiane, chi più, chi meno, si sono difese bene in questo primo trimestre del 2020.

Intesa Sanpaolo ha sorpreso il mercato riportando un utile netto di 1.151 milioni di euro*, ben oltre le attese di consensus che erano ferme a 751,4 milioni*. La maggiore banca italiana per capitalizzazione ha indicato un target di utile 2020 di almeno 3 miliardi* e di oltre 3,5 miliardi* per il 2021. Confermata la politica dividendi con payout del 75%* per il 2020 e del 70%* per il 2021. Trimestrale, invece, da incubo per UniCredit che ha chiuso il primo trimestre con una perdita consistente, di 2,7 miliardi*, ben superiore alle attese del mercato. A pesare sul risultato del gruppo di piazza Gae Aulenti sono state le rettifiche su crediti e altre poste straordinarie negative. A causa del coronavirus, UniCredit aggiornerà il proprio piano strategico verso la fine dell’anno o l’inizio del 2021. Trimestre in crescita per Banco BPM che ha riportato un utile netto di 152 milioni*, migliore delle attese. Infine, sui multipli di mercato considerando sia P/E 2020 che P/BV 2020, i due titoli più interessanti sembrano essere in primis Mediobanca e poi Intesa Sanpaolo.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

ANALISI TECNICA

Intesa 1Y

Quadro grafico ancora incerto per Intesa Sanpaolo che ha fallito l’importante test della resistenza a 1,5 euro* a fine aprile. Un quadro grafico comunque in linea con il comparto bancario che sta particolarmente soffrendo questa fase recessiva italiana. Possibile anche una fase laterale di breve periodo per il comparto bancario e Intesa Sanpaolo. I livelli da monitorare per operatività di medio periodo sono sostanzialmente due. Al rialzo sarà importante il break di 1,5 euro, con apertura verso 1,55 e 1,63 euro*. In caso di rottura su grafico settimanale con forza (volumi e volatilità) di 1,5 euro*, possibile pensare anche ad un allungo fino a 1,7 euro*. Avremmo invece un bruttissimo segnale in caso di rottura di 1,3 euro*, livello di supporto chiave. In tal caso primo target a 1,25 e 1,2 euro*.

Intesa 5Y

Rischi

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