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Mercato aurifero in fase riflessiva

21 nov 2017 | 2 Minuti di lettura
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I mesi successivi al periodo estivo hanno segnato un progressivo rallentamento del mercato aurifero, accompagnato peraltro da un assottigliamento della volatilità. Questa condizione di mercato, poco gradita agli investitori, anticipa improvvise inversioni di rotta del mercato.

L'oro sembra aver perso l'esclusiva di "bene rifugio" per eccellenza

In questo quadro, l’oro ha perso gradualmente quota fino ad assestarsi nello stretto canale 1.270 – 1.290 dollari*, area che contiene i prezzi del metallo giallo da ormai un mese. Questo movimento correttivo è stato alimentato da due forze, l’una collegata all’altra a doppio filo: una spinta di medio termine legata alla correlazione tipicamente inversa fra oro e dollaro statunitense (guidata dal recente slancio del biglietto verde) e la risalita dei tassi d’interesse. Un dollaro forte, monitorabile per esempio con il Dollar Index, attenua le pressioni inflazionistiche generando una riduzione dei prezzi delle materie prime. Vi è infatti una relazione inversa anche se differita nel tempo. L’oro è tipicamente la materia prima più sensibile all'andamento del dollaro in quanto è un anticipatore dell'intero mercato delle commodities. Gli esperti del settore hanno calcolato che, in media, anticipa di 4 mesi i movimenti delle altre materie di base. Ma c’è anche dell’altro. Alcuni analisti, ancora in minoranza ma in costante crescita, attribuiscono la causa del livellamento della volatilità sul prezioso al crescente interesse per il Bitcoin. I numeri messi in luce dal World Gold Council (Wgc) sono laconici. Il terzo trimestre del 2017 ha visto un calo del 9%* annuo della domanda d'oro a 915 tonnellate*, il minimo da 8 anni.

*Fonte dati:

Bloomberg Finance L.P., World Gold Council (Wgc)

ANALISI TECNICA

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L’oro negli ultimi due mesi ha iniziato una lenta fase di rialzo lungo la trendline ascendente di medio termine descritta dai minimi dell'8 agosto, del 6 ottobre e del 27 ottobre 2017. Questo recupero è stato avviato dopo il forte calo registrato dai massimi dell’anno dell’8 settembre a 1.358 dollari, un valore importante che l’oro non vedeva dall’agosto del 2016 e che, non a caso, coincide con un minimo di mercato del Dollar Index, segnato sempre nello stesso mese. In questa fase di mercato dunque le quotazioni della materia prima rimangono compresse in un’area compresa tra la trendline rialzista citata ad inizio analisi e quella ribassista descritta dai massimi del 20 settembre, 26 settembre e del 16 ottobre 2017, dove passa anche la media mobile a 200 periodi. L’oro dovrà dunque superare sia la resistenza dinamica che quella statica a 1.295 dollari per accelerare al rialzo. Al ribasso, invece, le pressioni ribassiste potrebbero trovare un ostacolo nel supporto dinamico e nella media mobile prima citata.

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ULTIMO PREZZO MEDIA MOBILE 5 GIORNI  MEDIA MOBILE 50 GIORNI  RSI 14 GIORNI  VAR. % 5 ANNI

1.277,92

1.281,92 1.287,55 47,64 -25,96

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