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PETROLIO BRENT: Analisti positivi su Brent, ma non mancano le perplessità

6 mar 2018 | 2 Minuti di lettura
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Anche le quotazioni del Brent stanno risentendo del clima di incertezza presente sui mercati. Una flessione che, per il momento, non sta allertando gli operatori e che dunque viene considerata una normale correzione. La maggior parte degli analisti infatti è positiva su questo mercato, tanto che il prezzo medio stimato per il 2018 del future Brent è di 63,7 dollari al barile, +16% sul valore medio del 2017. Qualche timore legato ai fondamentali specifici del greggio però comincia ad affacciarsi.

Prosegue la correzione sul mercato petrolifero

La maggior parte degli analisti infatti è positiva su questo mercato, tanto che il prezzo medio stimato per il 2018 del future Brent è di 63,7 dollari al barile*, +16%* sul valore medio del 2017. Qualche timore legato ai fondamentali specifici del greggio però comincia ad affacciarsi. E questo dovuto principalmente alla forte ripresa della produzione negli USA che ha raggiunto i 10,28 milioni di barili al giorno* (massimo storico). Dinamica la quale ha contribuito al forte incremento delle scorte USA da fine gennaio. E non è un caso che proprio a fine gennaio sia cominciata la correzione, su cui ha influito anche l’apprezzamento del dollaro. Quanto detto trova conferma anche dall’osservazione della curva forward del future che, pur rimanendo in backwardation, comincia ad avere un’inclinazione minore. Il che significa che lo scompenso tra offerta e domanda di greggio si sta via via riducendo. Le componenti dell'equilibrio del mercato petrolifero sono dinamiche e molto potrà cambiare nei prossimi mesi. Come specificato nell’Oil Market Report dell’IEA, il deterioramento della situazione in Venezuela, e lo scenario macro positivo potrebbe spingere la domanda di greggio. Di conseguenza, i prezzi potrebbero rimanere sui livelli recenti, nonostante l'aumento della produzione USA. In caso contrario, o se i Paesi Opec dovessero stoppare il taglio alla produzione, potremmo assistere ad un calo marcato delle quotazioni petrolifere.*

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P. e Oil Market Report (IEA)

ANALISI TECNICA

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Prosegue la fase correttiva del Brent. I prezzi del future dell’oro nero infatti, dopo la forte corsa che ha caratterizzato le quotazioni nel periodo compreso tra giugno 2017 e gennaio 2018, hanno virato al ribasso. Movimento più che comprensibile visto che, nello stesso intervallo di tempo, i prezzi hanno guadagnato oltre il 60%*, raggiungendo il massimi di 71,28 dollari*. Un livello che il Brent non vedeva da dicembre 2014. La brusca correzione ha visto i corsi rompere la trend line rialzista di lungo termine, descritta dai minimi del 21 giugno e del 30 agosto 2017 e più volte confermata nei mesi successivi, oltre che l’importante supporto statico a 65 dollari*. Il movimento si è poi arrestato poco sopra i 61 dollari* (ritracciamento di Fibonacci del 31,8%). Il future ha provato su tale supporto il rimbalzo che si è però arrestato in area 68 dollari*, tornando poi sulla nuova trend line rialzista (minimi del 21 giugno 2017 e 13 febbraio 2018). Fondamentale la tenuta di tale supporto dinamico, che se rotto vedrebbe, probabilmente, il test dei 61 dollari (61,8% di Fibonacci)*. Al rialzo invece prima resistenza importante in area 68 dollari*.

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