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Telecom Italia: da TIM e CDP prima pietra per rete unica

FOL
15 set 2020 | 3 Minuti di lettura
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L’accelerazione sul progetto rete unica ha scaldato le quotazioni in Borsa di Telecom Italia, facendo recuperare al titolo oltre il 30% dai minimi storici toccati lo scorso 16 marzo. Il primo importante passo verso la rete unica è arrivato il 1° settembre con la fumata bianca del CdA di TIM e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che hanno dato il via libera alla firma di una lettera d’intenti finalizzata alla realizzazione del più ampio progetto di rete unica nazionale (AccessCo) attraverso la fusione tra FiberCop e Open Fiber.

Trend rialzista ma urge break di 0,4 euro

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L’accelerazione sul progetto rete unica ha scaldato le quotazioni in Bosa di Telecom Italia, facendo recuperare al titolo oltre il 30% dai minimi storici toccati lo scorso 16 marzo. Il primo importante passo verso la rete unica è arrivato il 1° settembre con la fumata bianca del CdA di TIM e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che hanno dato il via libera alla firma di una lettera d’intenti finalizzata alla realizzazione del più ampio progetto di rete unica nazionale (AccessCo) attraverso la fusione tra FiberCop e Open Fiber. La nuova società sarà chiamata a portare il collegamento in fibra nelle case di tutti gli italiani. L’accelerazione decisiva al progetto è arrivata dal governo che a seguito dell’emergenza Covid ha posto come priorità assoluta l’obiettivo di colmare il gap digitale contando anche sulle risorse messe a disposizione dal Recovery fund. Dopo questa prima intesa, la road map vede entro marzo 2021 la messa nero su bianco dell’intesa tra TIM e Open Fiber per una fusione delle due reti. In tal senso sarà decisiva l’opera di CDP sia sul fronte Open Fiber esercitando la prelazione sulla quota di Enel (l’altro socio di controllo).

Decisivo, su questo fronte, il nulla osta del CdA di TIM all’accordo con KKR Infrastructure e Fastweb relativo alla costituzione di FiberCop, la NewCo in cui verranno conferite la rete secondaria di Telecom (dall’armadio di strada alle abitazioni dei clienti) e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture partecipata da TIM (80%) e Fastweb (20%). Telecom ha così accettato l’offerta vincolante di 1,8 miliardi di euro* da parte di KKR Infrastructure, che acquisterà il 37,5% di FiberCop, sulla base di un enterprise value di circa 7,7 miliardi di euro* (equity value di 4,7 miliardi di euro*), mentre Fastweb avrà il 4,5% di FiberCop a seguito del conferimento del 20% attualmente detenuto in FlashFiber. In base alle stime rese note, FiberCop avrà un EBITDA di circa 0,9 miliardi di euro* ed EBITDA-CAPEX positivi a partire dal 2025 e non richiederà iniezioni di capitale da parte degli azionisti. Al momento, il target price medio sul titolo Telecom Italia indicato dal consensus Bloomberg è di 0,53 euro, ossia il 40% sopra la quotazione attuale di Borsa. Se si guarda poi alla view, 17 analisti hanno rating Buy, 5 Hold e 3 Sell.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

ANALISI TECNICA

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Telecom mantiene un quadro grafico leggermente rialzista, ben delineato dalla trend line ascendente di medio termine costruita sui minimi di marzo e agosto 2020. Un trend che però dovrà affrontare e infrangere la resistenza statica collocata a 0,4 euro* per proseguire nel movimento. Diversi i tentativi di infrangere tale livello, tutti falliti. L’ultimo a fine agosto. In tale scenario, la chiusura weekly al di sopra di questo livello, con volatilità e volumi, confermerebbe la prosecuzione del titolo al rialzo con target 0,42* e 0,44 euro*. Sotto 0,35 euro* e la trend line rialzista su citata invece avremmo un segnale negativo forte con target 0,33 e 0,31 euro*.

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Rischi

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