Tutto è bene quel che finisce (per ora) bene

Tutto è bene quel che finisce (per ora) bene

giovedì 19 dicembre 2019

La parola d’ordine sui mercati resta sempre risk-on. Sono principalmente due i motivi che hanno permesso ai listini a stelle e strisce di segnare nuovi record e a quelli europei di aggiornare i massimi annuali: il raggiungimento del tanto atteso accordo di “Fase 1” tra Cina e USA e le elezioni nel Regno Unito.

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  • La parola d’ordine sui mercati resta sempre risk-on. Sono principalmente due i motivi che hanno permesso ai listini a stelle e strisce di segnare nuovi record e a quelli europei di aggiornare i massimi annuali: il raggiungimento del tanto atteso accordo di “Fase 1” tra Cina e USA e le elezioni nel Regno Unito. Per quanto riguarda la guerra commerciale, Larry Kudlow, consigliere economico di Trump, lo scorso 16 dicembre ha annunciato che gli Stati Uniti raddoppieranno le esportazioni verso il Dragone. La firma del deal dovrebbe arrivare a gennaio, e stando alle indiscrezioni, il Potus e Xi Jinping potrebbero incontrarsi a Davos (21-25 gennaio).

    Il secondo elemento che ha innescato gli acquisti degli operatori è rappresentato dalle elezioni inglesi. Dopo aver permesso al partito conservatore di mettere a segno la vittoria più netta dai tempi di Margaret Thatcher (358 seggi su 650), Boris Johnson ha fatto sapere di voler portare a temine la Brexit nei tempi stabiliti (il 31 gennaio prossimo inizierà l’uscita ordinata e il processo durerà fino al 31 dicembre 2020). Quest’ultimo è stato il punto cardine della strategia che ha condotto alla vittoria il PM britannico. Attenzione perché lo scorso 17 dicembre il Primo Ministro ha fatto tornare d’attualità i timori di una “no-deal Brexit” dichiarando di voler cambiare la legge per evitare un’estensione della deadline per l’uscita dall’Unione Europea. Con il 2019 ormai ai titoli di coda, gli investitori iniziano a guardare al 2020 e a tutte le sue incertezze, dalla “Fase 2” degli accordi commerciali al possibile no-deal, senza contare i possibili segnali di allarme dal contesto macroeconomico e le procedure per l’impeachment di Trump (che al momento sembra protetto dal Senato a maggioranza repubblicana). Da segnalare anche il fatto che il 2020 sarà l’anno delle elezioni in USA.

    *Fonte dati: Bloomberg Finance L.P. 

     

    Trader view: il commento di Tony Cioli Puviani

    Dopo l’intesa sui dazi e la conclusione Brexit, quali saranno le nuove aspettative trainanti i listini azionari?

    FTSE MIB - 1 anno
    Fonte: Bloomberg Finance L.P.
    A seguito dell’annuncio di una prima intesa di massima in materia di scambi commerciali tra Stati Uniti e Cina, nella speranza di un’inversione dell’escalation della guerra commerciale, le Borse europee, nella mattinata di venerdì 13 dicembre, hanno aperto in forte rialzo. Il nostro indice, il FTSE MIB, nelle prime battute di contrattazione, ha avuto un massimo a 23.727 ad un centinaio di punti dal massimo annuale posto a 23.827 del 12 novembre scorso, mentre il suo derivato primo, il FIB, ha stabilito il nuovo massimo dell’anno andando addirittura a quota 23.850, ben oltre il precedente massimo, sempre del 12 novembre, posto a 23.795. Tale anomalia è dovuta parzialmente al flusso cedolare che prima scontava il FIB (circa 45 punti) per le cedole poi staccate il 18 di novembre; ha inciso inoltre il fatto che - durante le contrattazioni telematiche - l’indice segni il suo punteggio solo alla chiusura delle 40 aste dei titoli sottostanti (che avvengono randomicamente nel primo minuto di contrattazione) circa alle 9:01, mentre il future, quasi sempre, viene negoziato qualche secondo prima rispetto l’apertura dell’indice (anche in questo caso entro il primo minuto dopo le 9:00, sempre in funzionalità random).
    Questa leziosa introduzione intrisa di tecnicismi mi serve solo per dimostrare quanto l’emotività possa incidere a seguito di eventi positivi attesi e già parzialmente scontati dai mercati: sono bastati pochi secondi di differenza tra l’apertura del contratto derivato e i sottostanti al paniere per indurre gli operatori alle prime prese di beneficio. L’indice, dopo l’apertura sfavillante, chiudeva infatti in territorio negativo (-0,26%) a 23.329, 400 punti sotto il valore d’apertura. Dopo tre candele settimanali rosse, il nostro indice chiude la seconda settimana di dicembre con un modesto rialzo rispetto l’ottava precedente (+0,6%), confermando la congestione di periodo, sebbene in un crescendo costante di volatilità intraday.
    FTSE MIB - 5 anni
    Fonte: Bloomberg Finance L.P.
    Vi è una miriade di operatori, sparsi nei quattro angoli del globo, che individualmente compiono le loro scelte con un unico fine: quello di poter migliorare un po’ le proprie condizioni di vita per ogni singola transazione che compiono. I movimenti dei mercati quindi, non sono altro che la somma di queste transazioni, prese individualmente per assecondare i desideri appena descritti. Gli operatori non sono interessati a prendere dei rischi e quindi ad effettuare delle scelte solo per un puro spirito d’apprezzamento su situazioni che non potrebbero favorire, se non in via marginale, i loro interessi personali. Chi specula in borsa ha quindi un solo obbiettivo: anticipare i suoi avversari! Se è vero che due dei principali market mover del 2019, Brexit e guerra commerciale, per i prossimi mesi dovrebbero incidere meno sull’umore degli investitori, quali saranno i prossimi problemi da risolvere propulsivi di ulteriori acquisti? Tra un po’cominceremo a parlare delle elezioni americane. La definizione del candidato democratico sarà il prossimo market mover. Da febbraio 2020 cominceranno le elezioni primarie del Partito Democratico statunitense: ne vedremo delle belle!

     

    AGENDA MACRO

    Data
    Appuntamenti in calendario
    Giovedì 19/12 Durante la mattinata, riflettori puntati sulle vendite al dettaglio d’oltremanica. Attenzione alle indicazioni in arrivo dal meeting della Bank of England. Oltreoceano verranno diffusi i dati relativi il manifatturiero dell’area di Philadelphia, l’aggiornamento sulle nuove richieste di sussidio e le vendite di case esistenti di novembre.
    Venerdì 20/12 Attenzione ai numeri sul Pil inglese e statunitense del terzo trimestre 2019. In Italia, fiducia dei consumatori e manifatturiera di dicembre, mentre oltreoceano verrà rilasciato l’indice di sentiment dell’Università del Michigan.
    Lunedì 23/12 Da segnalare solo il dato USA relativo la vendita di case nuove a novembre.
    Martedì 24/12 Per quanto riguarda gli USA, focus sugli ordini di beni durevoli di novembre (preliminare) e sull’indice manifatturiero della Fed di Richmond relativo a dicembre.
    Mercoledì 25/12 Nessun dato rilevante.

     

     

     

     

    Focus: Energie rinnovabili

    Seguire la crescita del settore delle energie rinnovabili con il Bonus Cap su E.ON

    Sempre più al centro del dibattito a livello globalesia da parte della popolazione che dei Governi, il tema della tutela all’ambiente e l’attenzione verso i cambiamenti climatici sono destinati ad influenzare anche le scelte di investimento. Secondo un report pubblicato dall’International Renewable Energy Agency, entro il 2050 il livello degli investimenti totali nel settore energetico potrebbe raggiungere i 110 trilioni di dollari. Al 2030, riporta lo studio, il giro d’affari delle rinnovabili potrebbe raggiungere i 730 miliardi di dollari annui (dato che sale a 680 miliardi al 2050). Se si guarda all’Europa, si deve ricordare come il Consiglio europeo nell’ottobre 2014 abbia adottato il “quadro 2030 per il clima e l’energia”, che prevede “una quota almeno del 32% di energie rinnovabili”. In questo contesto, il settore sembrerebbe avere tutte le carte in regola per apprezzarsi in futuro. Un’esposizione a questo comparto può essere ottenuta tramite il Certificato Bonus Cap su E.ON emesso da Vontobel (ISIN DE000VE32ST8). Il prodotto prevede una Barriera a 7,969 euro (il 17,67% dai valori attuali) e un Cap a 10,57 euro. Alla scadenza (fissata all’11 novembre 2020) e a patto che non sia stata toccata la Barriera, il Certificato rimborserà all’investitore il valore nominale maggiorato di un premio del 10,01% (agli attuali valori del Certificate).

    Cash Collect Express Certificates

    Codice ISINSottostanteCedola p. a.Barriera %Data di ScadenzaDenaroLetteraData 
    F28832
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
    • Autocallable
    DE000VV6UB04 AbbVie Inc
    Moderna
    Pfizer
    9,60% 40,00% 22/09/2025 99,80 100,80 24/03/2023
    F16163
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
    • Autocallable
    DE000VX1LY17 Accor
    Dufry
    Tui
    15,36% 50,00% 28/09/2023 59,80 61,40 24/03/2023
    F17715
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
    • Autocallable
    DE000VX26G00 Activision Blizzard
    Electronic Arts
    Fastly Inc
    Unity Software Inc
    15,84% 50,00% 08/11/2023 19,00 19,40 24/03/2023
    F18736
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Autocallable
    DE000VX4P270 Adidas
    BASF
    Heidelberg Cement
    SAP
    10,44% 60,00% 15/12/2023 72,20 73,80 24/03/2023
    F34826
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Autocallable
    DE000VU33S42 Adidas
    Commerzbank
    Continental
    Zalando
    24,00% 60,00% 03/03/2025 85,80 86,80 24/03/2023
    F20590
    • Product with sustainability features
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
    • Autocallable
    DE000VX6U6Y9 Adidas
    Hennes & Mauritz
    Inditex
    Nike
    10,20% 60,00% 07/02/2024 71,60 73,20 24/03/2023
    F30927
    • Product with sustainability features
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Autocallable
    DE000VV9NDS7 Adidas
    Hermes
    LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton
    60,00% 16/11/2026 92,80 93,80 24/03/2023
    F19688
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
    • Autocallable
    DE000VX5TWY8 Adidas
    Lululemon Athletica
    Under Armour
    10,56% 60,00% 16/01/2024 54,30 55,50 24/03/2023
    F33717
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
    • Autocallable
    DE000VU2XKT5 Adidas
    Nike
    PUMA
    Under Armour
    11,40% 60,00% 02/02/2028 92,60 93,60 24/03/2023
    F15928
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
    • Autocallable
    DE000VX06HK4 Adidas
    Nike
    Under Armour
    10,12% 60,00% 11/09/2023 38,70 39,50 24/03/2023

     

    Dai fatti agli effetti

    Fase di risk-on favorisce il petrolio WTI

    Fatto
    Nelle ultime settimane si è assistito ad un deciso rialzo del prezzo del petrolio WTI. La positività è dovuta principalmente a due fattori: le minori tensioni sul fronte commerciale, e quindi un outlook maggiormente improntato all’ottimismo sul quadro economico globale, e l’esito della riunione dell’OPEC+ di inizio dicembre, che ha varato un taglio supplementare dell’output di 500 mila barili al giorno a 1,7 milioni. L’intento della manovra è stato quello di sostenere i prezzi dell’oro nero, anche in vista della quotazione di Saudi Aramco.
    Effetto
    Grazie alla combinazione di questi fattori, i prezzi del petrolio WTI sono riusciti a violare diverse resistenze di rilievo, come quella fornita dalla linea di tendenza disegnata con i top del 3 ottobre 2018 a quelli del 23 aprile 2019 e dalla SMA 200. I corsi sono ora al test del coriaceo livello statico a 60,39 dollari che, se violato, permetterebbe all’oro nero di proseguire l’impulso ascendente. In questo caso, le quotazioni uscirebbero dalla fase di ampia lateralità in corso dalla seconda metà di marzo 2019.

    WTI - 1 anno
    Fonte: Bloomberg Finance L.P.
    WTI - 5 anni
    Fonte: Bloomberg Finance L.P.

    Cash Collect Express Certificates

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    DE000VX1LY17 Accor
    Dufry
    Tui
    15,36% 50,00% 28/09/2023 59,80 61,40 24/03/2023
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    • Osservazione della barriera alla scadenza
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    • Autocallable
    DE000VX26G00 Activision Blizzard
    Electronic Arts
    Fastly Inc
    Unity Software Inc
    15,84% 50,00% 08/11/2023 19,00 19,40 24/03/2023
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    Heidelberg Cement
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    F34826
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    • Autocallable
    DE000VU33S42 Adidas
    Commerzbank
    Continental
    Zalando
    24,00% 60,00% 03/03/2025 85,80 86,80 24/03/2023
    F20590
    • Product with sustainability features
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
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    DE000VX6U6Y9 Adidas
    Hennes & Mauritz
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    Nike
    10,20% 60,00% 07/02/2024 71,60 73,20 24/03/2023
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    • Product with sustainability features
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Autocallable
    DE000VV9NDS7 Adidas
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    LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton
    60,00% 16/11/2026 92,80 93,80 24/03/2023
    F19688
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    • Quanto
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    DE000VX5TWY8 Adidas
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    10,56% 60,00% 16/01/2024 54,30 55,50 24/03/2023
    F33717
    • Osservazione della barriera alla scadenza
    • Quanto
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    • Osservazione della barriera alla scadenza
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    26/03/2023 16:28:51

     

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