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UNICREDIT: La correlazione con i BTP la penalizza ma gli analisti sono convinti per il buy

4 giu 2019 | 2 Minuti di lettura
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Brutto momento in Borsa per UniCredit che torna sui minimi da febbraio. Momento nero dettato in buona parte dalla situazione in cui naviga l’Italia.

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Graduale ritorno verso 9,5 euro

Dai massimi annui dello scorso 17 aprile, UniCredit segna infatti un tonfo di oltre il 20%*. A pesare è ancora una volta il rischio Italia con spread tra BTP decennale e Bund tedesco di pari durata schizzato oltre i 290 punti base, sui massimi del 2019, con il mercato che guarda con preoccupazione al possibile ritorno di forti tensioni tra Italia e UE sul fronte conti pubblici. L’Italia, con 58,7 miliardi di euro* a fine marzo, rappresenta una quota di circa il 52%* sul totale complessivo di titoli di stato in pancia a UniCredit e di circa il 7%* sul totale attivo di gruppo. Così come indicato nei quattro punti programmatici che costituiranno le basi della strategia di business 2020-2023, il CEO Jean Pierre Mustier sottolinea che la riduzione dei titoli di Stato italiani in portafoglio fa parte di una serie di misure finanziarie decise in consiglio di amministrazione in vista del nuovo piano che verrà presentato a dicembre. Dopo la cessione lampo del 17%* di Fineco per oltre 1 miliardo di euro* e il nulla di fatto con Commerzbank, il mercato guarda alle prossime mosse, in quanto UniCredit ha anticipato che il prossimo piano si focalizzerà anche sulla cessione di asset no-core. Dal consensus raccolto da Bloomberg ben il 90,6%* degli analisti dice buy, mentre solo il 9,4%* consiglia hold e nessuno dice sell. La percentuale di giudizi di acquisto è ai massimi dal lontano 2007. Il prezzo obiettivo medio a 12 mesi indicato dagli analisti che seguono il titolo UniCredit è di 15,68 euro*, che implica un potenziale upside del 57,7%* rispetto ai livelli attuali.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

ANALISI TECNICA

UNICREDIT 5Y WEEKLY

Dal massimo di aprile 2019 a 13,066 euro*, UniCredit ha avviato un movimento ribassista molto forte che ha portato il titolo a perdere oltre il 20%* nell’arco di un mese. Movimento che di fatto ha annullato il trend rialzista avviato a febbraio di quest’anno, riportando i corsi nei pressi dei 10 euro*. Se osserviamo il grafico di lungo periodo, quello che si evince è che, dopo la rottura del canale ribassista di febbraio 2019, costruito sui massimi di maggio e settembre 2018, i corsi stanno effettuando il pull back proprio sulla parte alta del canale. Sarà fondamentale per il titolo il test dei 9,5 euro*, rappresentando un supporto statico che coincide anche con il passaggio della parte alta del canale su citato. La rottura di 9,5 euro* porterebbe ad un forte deterioramento del quadro grafico con supporti a 9 euro e 8,7 euro*. Prudenza invece al rialzo, dove il break di 10,5 euro* potrebbe generare movimenti ascendenti di breve verso 11 euro*.

UNICREDIT 1Y DAILY
ULTIMO PREZZO MEDIA MOBILE 5 GIORNI  MEDIA MOBILE 50 GIORNI  RSI 14 GIORNI  VAR. % 5 ANNI
10,14 10,13 11,49 34,36 -68,71
 

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