Weekly Note: Le Banche centrali continuano ad alzare i tassi
La settimana passata è trascorsa all’insegna dell’indecisione per i principali indici di Borsa. Il principale evento che ha caratterizzato l’ottava, dopo l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, è relativo alla riunione della Fed.
Scarica il PDF della Weekly Note - Settimana 27/03 - 31/03
La settimana passata è trascorsa all’insegna dell’indecisione per i principali indici di Borsa. Il principale evento che ha caratterizzato l’ottava dopo l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è relativo alla riunione della Fed. L’istituto guidato da Jerome Powell ha alzato i tassi di 25 punti base. Importante segnalare come dal comunicato dell’istituto manchi l’indicazione in merito alla forward guidance. Nella sua conferenza stampa, il Governatore Jerome Powell ha detto che il board ha considerato l’ipotesi di non alzare i tassi per via delle vicende che hanno colpito il settore bancario. Powell ha anche detto che tuttavia non sono previsti tagli dei tassi nel 2023. Restando in tema Banche centrali, è da segnalare come la BoE abbia alzato il costo del denaro di 25 punti base, comunicando anche che l’inflazione nel Paese potrebbe raffreddarsi più velocemente del previsto. Anche la Swiss National Bank è intervenuta sui tassi, alzandoli dello 0,50%. Sul fronte BCE, si sono succeduti gli interventi di diversi esponenti della Banca centrale, Christine Lagarde inclusa. Dai vari discorsi è emersa la fiducia dei componenti del board in merito alla forza del comparto bancario dell’Eurozona, oltre al fatto che i rialzi del costo del denaro non sono ancora finiti.
APPUNTAMENTI MACRO
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Appuntamenti in calendario |
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| Lunedì 27/03 |
Saranno pubblicate le rilevazioni relative agli indici IFO tedeschi di marzo. |
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| Martedì 28/03 | Si conosceranno i dati sulla fiducia dei consumatori e manifatturieri italiani di marzo. Lato USA sarà resa nota la misurazione sulla fiducia dei consumatori elaborata dalla Conference Board. |
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| Mercoledì 29/03 |
Sarà da monitorare il dato sulla vendita di abitazioni in corso statunitensi di febbraio. | |
| Giovedì 30/03 | Focus sull’inflazione tedesca di marzo (preliminare). Nel pomeriggio, per gli USA saranno sotto i riflettori i dati sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana e sul PIL del 4° trimestre 2022 (terza lettura). | |
| Venerdì 31/03 | Attenzione al PIL inglese del 4° trimestre 2022, all’inflazione francese, italiana e dell’Eurozona di marzo (preliminare). Per gli USA focus su spese e redditi personali (febbraio) e sull’indice di sentiment elaborato dall’Università del Michigan. |
Il focus torna su inflazione UE
Archiviati i meeting delle Banche centrali, nella settimana appena iniziata il focus sarà rivolto principalmente ai dati macroeconomici. Nel dettaglio, una delle giornate più importanti sarà quella del 30 marzo, in cui si conosceranno i dati sull’inflazione tedesca di marzo (preliminare). Il consensus degli analisti censiti da Bloomberg vede il dato calmierarsi dall’8,7% al 7,6%. Nella stessa giornata, i riflettori saranno puntati agli USA, dove sarà pubblicata la terza lettura del PIL del 4° trimestre 2022, attesa al 2,7% su base annuale. Il 31 marzo si conosceranno invece le misurazioni sul Prodotto Interno Lordo inglese del 4° trimestre 2022 (finale) atteso piatto allo 0%. Il principale focus di giornata sarà rivolto all’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona di marzo (preliminare), visto passare dall’8,5% al 7,2%. Tuttavia, la rilevazione core, depurata degli elementi più volatili, dovrebbe salire dal 5,6% al 5,8%, raggiungendo un nuovo record. Per quanto riguarda i discorsi degli esponenti delle Banche centrali, stando a quanto riportato il 24 marzo da Bloomberg, sono attesi per la BCE Simkus, Centeno, Schnabel e Jefferson il 27 marzo, Muller il 28 marzo, Kazimir il 29 marzo, Lagarde e Kazaks il 31 marzo. Per quello che invece riguarda la Federal Reserve, sono attese le audizioni di Jefferson il 27 marzo, Barkin e Collins il 30 marzo e Barr, Williams, Waller e Cook il 31 marzo. I discorsi dei Presidenti della Fed potrebbero fornire un quadro ancor più chiaro dopo il meeting dell’istituto centrale dello scorso 22 marzo.Coinbase: aumentano pressioni da SEC
Coinbase continua ad essere osservata speciale degli investitori. Dall’inizio dell’anno, il titolo ha messo a segno una performance di quasi 118%, sostenuto in particolar modo dal rally delle criptovalute. Nel 2023, il Bitcoin ha archiviato infatti una variazione del 185% circa, grazie alla convinzione che i tassi delle Banche centrali stiano raggiungendo il picco dovuto alla minore fiducia nel settore bancario a causa delle vicende legate a SVB e Credit Suisse. Negli ultimi giorni tuttavia le azioni Coinbase sono tornate sotto pressione in Borsa, a causa della notizia secondo cui la Securities and Exchange Commission ha comunicato all’azienda l’intenzione di dare il via a un’azione esecutiva. Secondo la SEC, la società o gli individui hanno violato le leggi sulla protezione degli investitori. In ogni caso tutto ciò non è definitivo, in quanto è necessaria l’autorizzazione di eventuali azioni legali o di accordi di applicazione. Di norma, vi sono sei mesi di tempo per decidere se procedere, anche se i termini possono essere prorogati. Se si dovesse svolgere un processo, Coinbase avrebbe la possibilità di spiegare le sue posizioni e, nel caso di vittoria, gli analisti ritengono che il gruppo riuscirebbe a dimostrare che le criptovalute non dovrebbero essere soggette alle leggi USA sui titoli. A livello di stime, il consensus Bloomberg sul gruppo vede ricavi passare da 3,194 miliardi di dollari nel 2022 a 3,873 miliardi nel 2025. Nello stesso periodo, gli EPS sono stimati in crescita da -11,83 dollari a -1,69 dollari. Stando alle previsioni, l’utile non si dovrebbe vedere prima del 2027. Per quanto riguarda le stime sul titolo, dei 32 esperti censiti da Bloomberg che lo seguono 11 hanno un giudizio “buy”, 13 “hold” e 8 “sell”. Il prezzo obiettivo a 12 mesi medio è di 71,35 dollari, poco sotto le quotazioni attuali.
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