Weekly Note
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Weekly Note: le politiche monetarie mandano in rosso i listini azionari

12 mag 2022 | 3 Minuti di lettura
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La debolezza continua a prevalere sugli indici di Borsa a livello globale, i quali hanno aggiornato i minimi 2022 con l’S&P 500 che a inizio settimana ha chiuso ad un livello inferiore ai 4.000 punti per la prima volta da marzo 2021.

Scarica il PDF della Weekly Note - Settimana 12/05- 18/05

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La debolezza continua a prevalere sugli indici di Borsa a livello globale, i quali hanno aggiornato i minimi 2022 con l’S&P 500 che a inizio settimana ha chiuso ad un livello inferiore ai 4.000 punti per la prima volta da marzo 2021. Diversi i motivi che stanno spingendo al ribasso i mercati, in primis la politica monetaria della Federal Reserve, che secondo gli analisti sarà la più aggressiva dagli anni ’80. Per Raphael Bostic, Presidente della Fed di Atlanta, l’istituto centrale statunitense alzerà il costo del denaro di 50 punti base per altre due o tre volte, senza ricorrere a rialzi più aggressivi. Questo è confermato dalle attese del mercato, con il CME FedWatch Toold che prezza tassi nel range dell’1,25%-1,50% nel prossimo meeting di giugno 2022 (attualmente l’intervallo è 0,75%- 1%). Nello Stability Report, la Federal Reserve ha avvertito che l’elevata inflazione, la stretta monetaria e la guerra tra Russia e Ucraina stiano provocando un deterioramento delle condizioni di liquidità su tutti i mercati finanziari chiave. Per quello che riguarda la BCE invece, il Presidente della Banca Centrale francese, Francois Villeroy de Galhau, ha detto che l’Eurotower dovrebbe far tornare in positivo il tasso sui depositi già entro la fine del 2022, dichiarazioni che supportano la tesi di almeno tre rialzi del costo del denaro durante l’anno. Intanto la stagione delle trimestrali in USA sta volgendo al termine e si possono citare alcuni dati: stando alle misurazioni Refinitiv al 6 maggio, delle 434 società dell’S&P 500 che hanno pubblicato i conti del 1° trimestre 2022, il 79% ha superato le stime sugli utili mentre il 74,8% ha sorpreso sul fronte dei ricavi. Intanto, alcune indiscrezioni di stampa evidenziano come l’Unione Europea stia valutando l’emissione di debito comune al fine di finanziare la ricostruzione di lungo termine dell’Ucraina, operazione che potrebbe costare “centinaia di miliardi di euro”.

AGENDA MACRO

Data Appuntamenti in calendario
Giovedì
12/05
Si conoscerà la rilevazione preliminare del PIL britannico del 1° trimestre 2022. Nel pomeriggio focus sugli USA con l’indice dei prezzi alla produzione di aprile e le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana. In giornata saranno pubblicati il report dell’IEA e dell’OPEC.  
Venerdì 13/05 Saranno resi noti i dati sull’inflazione spagnola e francese di aprile (finale). Per l’Eurozona, si conosceranno le misurazioni sulla produzione industriale di marzo, mentre per gli USA attenzione alla fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan.
Lunedì 16/05
Nessun dato di rilievo da monitorare.
Martedì 17/05 Focus sul PIL del 1° trimestre 2022 dell’Eurozona e sull’inflazione italiana di aprile. Per gli Stati Uniti verranno pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio di aprile e sulla produzione industriale e manifatturiera (aprile).
Mercoledì 18/05 Si conosceranno i dati sull’inflazione inglese e dell’Eurozona di aprile. Per gli Stati Uniti, attenzione alle scorte di petrolio dell’ultima settimana.

 

 

Focus: settore alimentare

Attesa una crescita dei consumi di carne derivata dalle piante

Tra le tendenze che potrebbero prendere sempre più piede nei prossimi anni vi è quella del consumo di carne vegetale, vista dalle persone come un’alternativa più salutare, etica e meno inquinante rispetto a quella di derivazione animale. Stando ai dati di Grand View Research, questo mercato potrebbe passare dai 6,023 miliardi di dollari nel 2022 a 24,8 miliardi di dollari nel 2030, con un tasso di crescita composto annuo del 19,3%. Per Statista invece, il mercato dei sostituti della carne passerà dagli 8,976 miliardi di dollari del 2022 ai 16,654 miliardi del 2026. In questo quadro, appare interessante il Certificato Memory Cash Collect Express di Vontobel con ISIN DE000VV1KYP2 e sottostante Beyond Meat. Con questo Certificate si può ottenere una cedola trimestrale di 7,46 euro condizionata al fatto che, alle varie date di valutazione intermedie, il prezzo del titolo sia uguale o superiore alla Soglia Bonus. Il Certificate beneficia dell’Opzione Memoria, che consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati, e dell’Opzione Autocallable, che prevede la scadenza anticipata se alle date trimestrali di rilevazione il sottostante quota come o più del Livello Autocall. A scadenza (1° maggio 2023), se il prezzo del sottostante fosse pari o superiore alla Barriera, l’investitore riceverà il premio del periodo e quelli eventualmente conservati in memoria. Se il prezzo del sottostante si dovesse trovare al di sotto della Barriera, il Certificato replicherà la relativa performance.
 
Fonte paragrafo: Grand View Research, Statista, Vontobel.

Dai Fatti agli Effetti

ENI: trimestrale e petrolio rafforzano azioni ENI, grafico a 1 anno. Fonte dati TradingView aggiornati alle 10:35 del 11/05/2022 ENI, grafico


Il Fatto

I conti del primo trimestre hanno mostrato l’impatto positivo del rialzo dei prezzi del petrolio sui conti delle società energetiche. I dati Refinitiv al 6 maggio mostrano come delle aziende del settore hanno pubblicato utili con un tasso di crescita mista del 267,9% e ricavi al 59,3% su base annuale. Rilevazioni più datate (al 3 maggio 2022) mostrano numeri simili anche per le compagnie energetiche dell’Euro STOXX 600, le quali hanno messo in luce un incremento degli utili del 211,6% e dell’86,9% per quanto riguarda il fatturato. Nei primi tre mesi del 2022, ENI ha visto l’EBIT crescere del 300% su base annuale, attestandosi a 5,19 miliardi di euro, mentre l’utile netto adjusted si è attestato a 3,27 miliardi di euro, in netto rialzo sui 270 milioni di euro del 1° trimestre 2021. Oltre a questo, il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha visto ridursi l’indebitamento da 14,32 miliardi di inizio 2022 a 13,99 miliardi di euro.
 

L'Effetto

Da un punto di vista grafico, le azioni ENI si stanno mantenendo all’interno di una tendenza positiva rimanendo al di sopra dell’importante linea di tendenza ottenuta collegando i minimi di ottobre 2020 a quelli di luglio 2021. Se i corsi dovessero spingersi oltre i 13,90 euro, si potrebbe assistere ad un ritorno verso i massimi annuali in zona 15 euro, per poi tentare il test dei 16 euro. Al contrario, la discesa sotto i 12,70 verrebbe interpretato come un segnale negativo, che potrebbe riportare i prezzi dapprima verso il supporto transitante a 12 euro, per poi passare al successivo livello di concentrazione di domanda posto in zona 11 euro.

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ENI - 1 anno - Fonte: TradingView
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ENI - 5 anni - Fonte: TradingView

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Rischi

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