Weekly Note: petrolio Brent ai massimi dal 2014
Le quotazioni degli indici di Borsa a livello globale continuano a mostrare una certa indecisione. Diversi i temi monitorati dagli investitori, in primis l’andamento della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti.
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Le quotazioni degli indici di Borsa a livello globale continuano a mostrare una certa indecisione. Diversi i temi monitorati dagli investitori, in primis l’andamento della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti. Stando ai dati FactSet al 14 gennaio, il 60% delle società dell’S&P 500 che hanno riportato i risultati del 4° trimestre 2021 hanno affermato che il costo del lavoro e le carenze di manodopera hanno avuto un impatto negativo sui conti. Lato materie prime, è da segnalare come continui la salita del petrolio, con il Brent che si è riportato ai massimi da ottobre 2014, spinto anche dagli attacchi da parte degli Houthi che hanno fatto esplodere tre cisterne di petrolio ad Abu Dhabi provocando anche tre vittime. Per quanto riguarda la tematica dell’indice dei prezzi al consumo, è da segnalare come la Bank of Japan abbia cambiato la sua view sull’inflazione per la prima volta dal 2014. Nello specifico, l’istituto centrale nipponico ha rivisto al rialzo le sue proiezioni sul dato dallo 0,9% all’1,1% per l’anno fiscale che inizierà ad aprile. Il Presidente dell’istituto, Haruhiko Kuroda, ha detto di non essere intenzionato ad alzare il costo del denaro, ma se si dovesse rivelare necessario sarebbe disposto a ritoccarlo al ribasso. Nel frattempo, è da sottolineare come la Banca Mondiale abbia evidenziato che i Paesi più poveri del mondo debbano ripagare un aumento dei debiti di 10,9 miliardi di dollari. 74 di queste Nazioni dovranno affrontare una spesa stimata in 35 miliardi di dollari per i propri creditori. Questa mole di pagamenti potrebbe portare al default di alcuni di questi Stati come lo Sri Lanka, il Ghana e la Tunisia. In sintesi, circa il 60% di tutti i Paesi a basso reddito si troveranno a rischio di dover ristrutturare il proprio debito. Infine, è interessante sottolineare come in una recente intervista l’Amministratore Delegato di Pfizer, Albert Bourla, ha affermato che l’attuale ondata di infezioni da Covid-19 potrebbe essere l’ultima caratterizzata da restrizioni importanti.
AGENDA MACRO
| Data | Appuntamenti in calendario | |
| Giovedì 20/01 |
Il focus sarà rivolto ai verbali dell’ultima riunione della BCE e alle richieste di sussidi di disoccupazione in USA dell’ultima settimana. Verranno inoltre rilasciate le misurazioni sull’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia (gennaio), sulle vendite di case esistenti (dicembre) e sulle scorte di petrolio. | |
| Venerdì 21/01 | Verranno pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio di dicembre per il Regno Unito e sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona. Per gli USA, si conosceranno le rilevazioni sul Leading Index della Conference Board (gennaio). | |
| Lunedì 24/01 |
Gli investitori si concentreranno sugli IHS Markit PMI manifatturieri, dei servizi e compositi di gennaio (anticipati) per Francia, Germania, Eurozon, Regno Unito e USA. | |
| Martedì 25/01 | Attenzione agli indici IFO tedeschi di gennaio. Per gli Stati Uniti, saranno resi noti i dati sull’indice dei prezzi delle case S&P/Case – Shiller (novembre) e sulla fiducia dei consumatori elaborata dalla Conference Board. | |
| Mercoledì 26/01 | Attenzione all’inflazione tedesca (finale) e inglese di dicembre. |
Focus: settore turistico
Fine restrizioni potrebbe rafforzare il comparto dei viaggi
In una recente intervista l’Amministratore Delegato di Pfizer, Albert Bourla, ha dichiarato che il mondo riuscirà a tornare presto alla normalità. Per il manager, questo importante risultato arriverà dal mix fornito dai vaccini anti-Covid, dai test e dallo sviluppo di nuove terapie. Oltre a questo, il CEO del colosso farmaceutico ha affermato che questa ondata sarà l’ultima con restrizioni così elevate. In questo quadro, un settore che potrebbe beneficiare di questa situazione è quello turistico. Il Certificato Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VX06HJ6 e sottostante un basket composto da American Airlines, Norwegian Cruis Line e Tui appare dunque interessante. Con questo Certificate si può ottenere una cedola trimestrale di 5,26 euro condizionata al fatto che, alle varie date di valutazione intermedie, il prezzo dei titoli sia uguale o superiore alla rispettiva Soglia Bonus. Il Certificate beneficia dell’Opzione Memoria, che consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati, e dell’Opzione Autocallable, che prevede la scadenza anticipata se alle date trimestrali di rilevazione i sottostanti quotano come o più del Livello Autocall. A scadenza (9 marzo 2023), se i sottostanti quoteranno ad un prezzo pari o superiore a quello della Barriera, l’investitore otterrà il Valore Nominale del prodotto, oltre al premio del periodo e a quelli eventualmente conservati in memoria. Al contrario, se almeno uno dei sottostanti avrà un prezzo inferiore alla Barriera, il Certificato replicherà la performance del Worst of.Dai Fatti agli Effetti
Netflix: sale attesa per conti 4° trimestre 2021
Il Fatto
Oggi Netflix rilascerà i risultati del 4° trimestre 2021. Secondo il colosso dello streaming video on-demand si dovrebbero registrare utili per azione a 0,82 dollari e ricavi di 7,71 miliardi di dollari. Rispetto al medesimo periodo del 2020, queste rilevazioni dovrebbero riportare rispettivamente il -30% e +16%. Il management dell’azienda prevede che il momentum di crescita degli iscritti possa continuare: nel periodo in esame il gruppo potrebbe aver aggiunto 8,5 milioni di nuovi abbonati, arrivando ad un totale di 222 milioni di utenti. Gli analisti prevedono invece EPS per 1,13 dollari e ricavi per 7,68 miliardi di dollari. Con i risultati dell’ultimo periodo trimestrale, si avranno maggiori indizi sulla capacità del gruppo di affrontare il contesto post-pandemico, dove aveva beneficiato di un deciso miglioramento dei conti.
L'Effetto
A Wall Street, le azioni Netflix sono state penalizzate da un deciso ritracciamento che le ha portate dai massimi storici di area 700 dollari alla zona dei 525 dollari. Con il ribasso delle ultime settimane, le quotazioni sono tornate all’interno dell’ampia fase laterale che si era sviluppata tra luglio 2020 e settembre 2021. Se i corsi dovessero violare la zona supportiva dei 475 dollari, si avrebbe un segnale decisamente negativo per la tenuta dell’uptrend di medio periodo. Al contrario, un’indicazione positiva arriverebbe con un ritorno al di sopra dei 625 dollari.
Rischi
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